giovedì 17 luglio 2008

Domani parto per le vacanze. Sarà per pochi giorni, ma questi sono preziosi. Allontanarsi dalla vita quotidiana è rigenerante, qualunque cosa fai. Eppure non dovrebbe essere così. I nostri giorni sono preziosi, comunque siano vissuti e dovremmo riuscire ad assaporarne il gusto in ogni momento, sapendo che questo non tornerà più. C'è qualcuno che riesce a vivere in questo modo? Minuto per minuto, con la consapevolezza che la vita è in ogni respiro, che noi ci siamo, qui ed ora, e tutto ciò che facciamo è importante nel momento in cui lo facciamo e merita attenzione e gratitudine. Dovremmo rivalutare il quotidiano, pure con i suoi affanni, e non vivere aspettando il momento di fuggire....
Intanto io fuggo, ma riuscirò a fuggire del tutto o, sia pure in capo al mondo, non sarò seguita dai mei pensieri?

sabato 5 luglio 2008

Oggi è il mio primo giorno in questo nuovo mondo, per me sconosciuto, nel quale mi affaccio timidamente. Che dire? Nella confusione dei miei pensieri credo di poter iniziare parlando di una delle mie passioni:la scrittura. Mi piace scrivere, da bambina sognavo di diventare scrittrice. Invece sono diventata avvocato.Una bella professione senza dubbio, ma le emozioni, le riflessioni, quel mondo interiore che nella vita quotidiana non si può esprimre e che resta nascosto in un angolo dell'anima e non è silenzioso, ma reclama di essere manifestato, ecco, tutto questo lo scrivo. E mentre lo scrivo esso prende forma, acquista concretezza, diviene reale. La mia seconda realtà, quella più vera, più autentica.
Ero poco più di una bambina e già scrivevo le mie storie fantastiche usando la macchina da scrivere di mio padre. Fogli e fogli dattiloscritti, racconti, romanzi che hanno riempito i cassetti, alcuni sono andati smarriti, altri sono rimasti lì, testimoni delle fantasie di una ragazzina dapprima e, via via, di una donna. Sono rimasti chiusi in un cassetto, in attesa di nulla, o forse in attesa di uscire dal silenzio. Fno a quando, incoraggiata dagli amici più cari, nel 2004 ho pubblicato il mio primo romanzo "La scelta", l'ultimo che avevo scritto, il primo ad essere pubblicato. E' stata una grande emozione vedere il mio libro esposto sui banchi delle librerie accanto a quelli degli scrittori "veri", è stata la realizzazione di un sogno. Ho vissuto questa esperienza con timidezza, quasi con timore, mettere a nudo la mia interoirità, espormi al pubblico mi spaventava. Ma i libro è piaciuto e i miei timori sono svaniti.
"La scelta" è una storia d'amore nella quale la protagonista, Elena, si trova a dover compiere appunto una scelta, importante, dalla quale potrebbe dipendere la sua esistenza: Ottavio, la passione, il grande amore travolgente, l'uomo del quale ha bisogno come dell'aria per respirare, un sentimento che ha stravolto la sua vita, ma non le dà alcuna sicurezza. E Claudio, l'affetto tranquillo, il porto sicuro, la certezza del futuro ma, nel contempo, il vuoto dell'anima. Trascrivo piccoli brani. "...Così è per Elena, la quale trascorre ore a chiacchierare con Chiara, a confrontarsi con Gianni, il suo amico psichiatra, ma nessuno di loro, nessuno dei loro suggerimenti e delle loro parole riesce a sbloccare quel meccanismo che si è inceppato in lei. Prova nostalgia per Claudio, per il rapporto che aveva con lui, per un sentimento tranquillo, a volte noioso, per quel senso di stabiltà che le dava sicurezza. Ma anche solitudine, e vuoto. E prova nostalgia per Ottavio, per quella pienezza, quella gioia e quel calore che sempre avverte quando è con lui. Ma anche uno stato di pericolo. Con Ottavio è come essere sul ciglio di un burrone: hai di fronte un panorama bellissimo, fatto di cime di monti innevati, di un cielo terso e rosato nell'ora del tramonto dai riflessi che irradiano tutto intorno in un caldo e morbido chiarore. Una natura di cui avverti la grandiosità e per questa l'esistenza di Dio, e sei unita all'assoluto. Ma dal ciglio del burrone puoi cadere da un momento all'altro, per un nonnulla. Con Claudio è come passeggiare in un prato senza fiori, in un'ampia pianura verde in cui lo sguardo spazia e vede sempre lo stesso tranquillo verde,e cammini sempre sulla stessa strada guardando le stesse cose. Tuttava è difficile cadere e se pure inciampi in una pietra nascosta ti puoi sempre rialzare."
" Elena non ha risolto il suo conflitto, non ha fatto una scelta e continua a vivere un dualismo lacerante che è divenuto quasi naturale, come se si fosse abituata a una dimensione indefinita, sospesa tra due uomini e due realtà che l'attraggono e la spaventano allo stesso tempo. In questa confusione è certa solo di una cosa: qualunque sarà la sua decisione finale, per il tempo che ancora le resta, vuole vivere fino in fondo quel suo amore così forte,fragile e disperato per Ottavio."
"...Elena accosta la macchina al marciapiede di fronte al portone di casa di Ottavio, e si ferma. Con aria sfatta si passa le mani fra i capelli e fissa con sguardo spento un punto lontano.
-Io non so più cos'è l'amore - dice lentamente, continuando a guardare nel vuoto. Si sente sfinita. - L'ho cercato, l'ho rincorso, ho creduto di averlo trovato con te, in nome di questo amore ho tradito un uomo, l'ho lasciato, ho sconvolto una via tutto sommato tranquilla, e ora non so più cosa è. So solo che se l'amore è l'inferno che sto vivendo, non lo voglo, non così."
Una storia reale, nella quale ciascuno può riconoscersi, un conflitto lacerante tra le ragioni del cuore e le ragioni della mente, sconosciute le une alle altre, entrambi forti.
Mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione in merito, se qualcuno si ritrova in ciò che ho scritto, se ha vissuto un'esperienza simile, qual è stata la scelta che ha compiuto.
Un libro, a volte, può essere un'occasione di incontro, di scambio di idee, e può essere un importante momento di crescita. A presto.