martedì 28 ottobre 2008

Tenui bagliori

Nelle librerie di Avellino è in vendita il mio nuovo libro "Tenui bagliori". E' un romanzo che affronta un tema che, come l'amore, è a me caro: la ricerca della felicità. La felicità che viene paragonata ad un tenue bagliore, che nel momento in cui splende già si spegne, una dimensione dell'animo che pare inafferrabile. I personaggi di questo libro fluttuano nelle ombre di non senso esistenziale, nel quale il benessere, il successo, il piacere, non riempiono il vuoto della loro anima che tende all'assoluto, che cerca l'amore come segreto di quella estrema felicità che sembra irraggiungibile. E, tra di essi, una luce: la signora Concetta, anziana, umile, che attraverso un percorso di dolore, nella semplicità, riesce a scoprire il miracolo quotidiano dell'esistenza, la magìa delle piccole cose e trova una risposta a quelle domande che l'uomo inevitabilmente si pone lungo il cammino della propria esistenza.
E' un romanzo nel quale ognuno di noi può riconoscersi, perchè tratta di situazioni reali, che viviamo o vediamo nel nostro quotidiano. Amori persi, ai quali si resta indissolubilmente legati e nei quali ci si perde, tradimenti e delusioni, sconfitte e paure. Ma anche rinascita e speranza, e la conquista di una nuova serenità nel momento in cui si comincia a guardare nella giusta direzione.
Il libro è in vendita nelle librerie di Avellino e sul sito www.tinarigione.com

mercoledì 10 settembre 2008

Ho visto tutti i film di Ferzan Ozpetek, e devo dire che mi hanno entusiasmato. Ho colto in essi l'intensità dei personaggi, il loro mondo interiore ben delineato, l'esaltazione di sentimenti quali l'amore, presente in tutti i film, l'amicizia, centrale in "Le fate ignoranti" e "Saturno contro", la magìa e la generosità in "Cuore Sacro", il senso della vita vissuta attraverso tali sentimenti. E inoltre sono stata colpita dalla delicatezza ed eleganza con la quale il regista ha rappresentato la realtà omosessuale, mostrandone gli aspetti forse più veri e profondi. Film drammatici, nei quali tuttavia non si sente la cupezza del dramma, essendo questo attenuato appunto dalla forza dei sentimenti, e nel quale aleggia la luce della speranza che culmina in un finale sempre positivo.
Animata da tale entusiasmo ho atteso il suo ultimo film "Il giorno perfetto" e mi sono precipitata a vederlo appena uscito nei cinema.
Ne sono rimasta delusa. Ottime interpretazioni degli attori senza dubbio, ma una rappresentazione frammentata di una realtà angosciante, nella quale il dramma dei personaggi è senza via di uscita, la speranza è assente, ovunque vi è disperazione. Non ho ritrovato in esso nessuna delle atmosfere direi magiche dei precedenti film, non vi ho visto l'occhio del grande regista dell'anima, un' anima in cui non vi è solo dolore e morte, ma speranza e risurrezione, non ho colto il senso di una vita che vale comunque la pena di vivere perchè da qualche parte vi è la forza di sentimenti positivi.
Non mi è sembrato un film di Ozpetek. Aspetto il prossimo, per ritrovare un regista che ho amato subito. Spero.

venerdì 22 agosto 2008

Voglio smettere di fumare. Mi sento come Zeno, protagonista del romanzo di Italo Svevo, per il quale ogni sigaretta era l'ultima, ma fino alla fine, ha continuato a fumare. Così è per me. Ogni giorno mi dico: da domani non fumo più, e invece...Non so se lo farò mai.

mercoledì 6 agosto 2008

Durante questi giorni di vacanza mi sono dedicata alla lettura, altra mia grande passione. Mi sono immersa nell'atmosfera di un grande romanzo di Hermann Hesse "Narciso e Boccadoro" e, come spesso mi accade quando leggo qualcosa di veramente bello, nel momento in cui ho chiuso il libro ho provato una sensazione simile alla nostalgia, per i personaggi, gli ambienti, le emozioni che mi avevano accompagnato durante la lettura.
Un romanzo intenso, colmo di riflessioni dell'autore sugli inquietanti interrogativi che l'uomo si pone nel corso dell'esistenza, allora come ora. La ricerca del senso della vita attraverso il conflitto tra natura e spirito. La storia di un'amicizia profonda nata nel convento di Mariabronn tra due uomini profondamente diversi: Narciso, dedito allo studio e alla contemplazione, trascorre la sua vita ascetica in convento, Boccadoro, al contrario, segue la propria natura passionale e cercherà se stesso nel mondo, attraverso l'amore e l'arte, attraversando le burrasche di una vita avventurosa vissuta senza risparmi.
La loro amicizia rimane intatta e intensa, nonostante la lontananza e l'opposto stile di vita, e quando si incontreranno orami vecchi comprenderanno di aver compiuto ognuno il proprio destino.
Nel romanzo viene affrontato un tema caro ad Hesse, la ricerca del senso della vita e la costruzione di una propria identità attraverso il contemperamento del contrasto tra una dimensione esistenziale spirituale e quella materiale, tema affrontato pure nell'altra sua opera "Siddharta".
E' un libro che va letto e riletto per trovare in esso quelle risposte che a volte, pur avendole sotto gli occhi, non riusciamo a scorgere nella nostra vita.
E ci insegna come un romanzo possa essere pieno di poesia.

giovedì 17 luglio 2008

Domani parto per le vacanze. Sarà per pochi giorni, ma questi sono preziosi. Allontanarsi dalla vita quotidiana è rigenerante, qualunque cosa fai. Eppure non dovrebbe essere così. I nostri giorni sono preziosi, comunque siano vissuti e dovremmo riuscire ad assaporarne il gusto in ogni momento, sapendo che questo non tornerà più. C'è qualcuno che riesce a vivere in questo modo? Minuto per minuto, con la consapevolezza che la vita è in ogni respiro, che noi ci siamo, qui ed ora, e tutto ciò che facciamo è importante nel momento in cui lo facciamo e merita attenzione e gratitudine. Dovremmo rivalutare il quotidiano, pure con i suoi affanni, e non vivere aspettando il momento di fuggire....
Intanto io fuggo, ma riuscirò a fuggire del tutto o, sia pure in capo al mondo, non sarò seguita dai mei pensieri?

sabato 5 luglio 2008

Oggi è il mio primo giorno in questo nuovo mondo, per me sconosciuto, nel quale mi affaccio timidamente. Che dire? Nella confusione dei miei pensieri credo di poter iniziare parlando di una delle mie passioni:la scrittura. Mi piace scrivere, da bambina sognavo di diventare scrittrice. Invece sono diventata avvocato.Una bella professione senza dubbio, ma le emozioni, le riflessioni, quel mondo interiore che nella vita quotidiana non si può esprimre e che resta nascosto in un angolo dell'anima e non è silenzioso, ma reclama di essere manifestato, ecco, tutto questo lo scrivo. E mentre lo scrivo esso prende forma, acquista concretezza, diviene reale. La mia seconda realtà, quella più vera, più autentica.
Ero poco più di una bambina e già scrivevo le mie storie fantastiche usando la macchina da scrivere di mio padre. Fogli e fogli dattiloscritti, racconti, romanzi che hanno riempito i cassetti, alcuni sono andati smarriti, altri sono rimasti lì, testimoni delle fantasie di una ragazzina dapprima e, via via, di una donna. Sono rimasti chiusi in un cassetto, in attesa di nulla, o forse in attesa di uscire dal silenzio. Fno a quando, incoraggiata dagli amici più cari, nel 2004 ho pubblicato il mio primo romanzo "La scelta", l'ultimo che avevo scritto, il primo ad essere pubblicato. E' stata una grande emozione vedere il mio libro esposto sui banchi delle librerie accanto a quelli degli scrittori "veri", è stata la realizzazione di un sogno. Ho vissuto questa esperienza con timidezza, quasi con timore, mettere a nudo la mia interoirità, espormi al pubblico mi spaventava. Ma i libro è piaciuto e i miei timori sono svaniti.
"La scelta" è una storia d'amore nella quale la protagonista, Elena, si trova a dover compiere appunto una scelta, importante, dalla quale potrebbe dipendere la sua esistenza: Ottavio, la passione, il grande amore travolgente, l'uomo del quale ha bisogno come dell'aria per respirare, un sentimento che ha stravolto la sua vita, ma non le dà alcuna sicurezza. E Claudio, l'affetto tranquillo, il porto sicuro, la certezza del futuro ma, nel contempo, il vuoto dell'anima. Trascrivo piccoli brani. "...Così è per Elena, la quale trascorre ore a chiacchierare con Chiara, a confrontarsi con Gianni, il suo amico psichiatra, ma nessuno di loro, nessuno dei loro suggerimenti e delle loro parole riesce a sbloccare quel meccanismo che si è inceppato in lei. Prova nostalgia per Claudio, per il rapporto che aveva con lui, per un sentimento tranquillo, a volte noioso, per quel senso di stabiltà che le dava sicurezza. Ma anche solitudine, e vuoto. E prova nostalgia per Ottavio, per quella pienezza, quella gioia e quel calore che sempre avverte quando è con lui. Ma anche uno stato di pericolo. Con Ottavio è come essere sul ciglio di un burrone: hai di fronte un panorama bellissimo, fatto di cime di monti innevati, di un cielo terso e rosato nell'ora del tramonto dai riflessi che irradiano tutto intorno in un caldo e morbido chiarore. Una natura di cui avverti la grandiosità e per questa l'esistenza di Dio, e sei unita all'assoluto. Ma dal ciglio del burrone puoi cadere da un momento all'altro, per un nonnulla. Con Claudio è come passeggiare in un prato senza fiori, in un'ampia pianura verde in cui lo sguardo spazia e vede sempre lo stesso tranquillo verde,e cammini sempre sulla stessa strada guardando le stesse cose. Tuttava è difficile cadere e se pure inciampi in una pietra nascosta ti puoi sempre rialzare."
" Elena non ha risolto il suo conflitto, non ha fatto una scelta e continua a vivere un dualismo lacerante che è divenuto quasi naturale, come se si fosse abituata a una dimensione indefinita, sospesa tra due uomini e due realtà che l'attraggono e la spaventano allo stesso tempo. In questa confusione è certa solo di una cosa: qualunque sarà la sua decisione finale, per il tempo che ancora le resta, vuole vivere fino in fondo quel suo amore così forte,fragile e disperato per Ottavio."
"...Elena accosta la macchina al marciapiede di fronte al portone di casa di Ottavio, e si ferma. Con aria sfatta si passa le mani fra i capelli e fissa con sguardo spento un punto lontano.
-Io non so più cos'è l'amore - dice lentamente, continuando a guardare nel vuoto. Si sente sfinita. - L'ho cercato, l'ho rincorso, ho creduto di averlo trovato con te, in nome di questo amore ho tradito un uomo, l'ho lasciato, ho sconvolto una via tutto sommato tranquilla, e ora non so più cosa è. So solo che se l'amore è l'inferno che sto vivendo, non lo voglo, non così."
Una storia reale, nella quale ciascuno può riconoscersi, un conflitto lacerante tra le ragioni del cuore e le ragioni della mente, sconosciute le une alle altre, entrambi forti.
Mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione in merito, se qualcuno si ritrova in ciò che ho scritto, se ha vissuto un'esperienza simile, qual è stata la scelta che ha compiuto.
Un libro, a volte, può essere un'occasione di incontro, di scambio di idee, e può essere un importante momento di crescita. A presto.